Come ho detto più di una volta qui sul blog, ma anche ogni volta che parlo con qualcuno relativamente al mio lavoro di consulente di organizzazione e riordino, il lavoro del Professional Organizer non è quello farti buttare tutto, piegare magliette o mettere tutto in scatole etichettate.
Il beneficio principale di farsi aiutare da un PO è quello di guadagnare in qualità di vita.
La parola che preferisco usare per descrivere il mio lavoro è semplificare.
Semplificare la ricerca di quello che ci serve quando ci serve, semplificare la gestione della casa e della famiglia, semplificare la gestione dei nostri impegni, semplificare le attività da svolgere durante il nostro lavoro, semplificare punto.
Perché dovrei impiegare 10 minuti a fare una cosa che richiede pochi secondi? Perché dovrei stressarmi inutilmente o sentirmi in affanno per i troppi oggetti che invadono i miei spazi?
Ecco in tuo aiuto le 3M del riordino: Minimizzare, Massimizzare e Mantenere.
Minimizzare: gli oggetti.
A mio parere uno degli aspetti fondamentali dell’organizzazione è proprio quello di valutare il numero di oggetti che possediamo, di solito troppi. Riuscire a ridurre il numero di oggetti che possediamo è un aspetto fondamentale per vivere meglio. Ecco perché per me il primo passo verso uno stile di vita più organizzato è sempre quello del decluttering ovvero eliminare il superfluo.
Fare decluttering non è semplice, spesso la difficoltà è proprio quella di capire cosa eliminare e come fare, quali sono i passaggi, le domande da porsi e come non farsi prendere dallo sconforto mentre si procede.
E’ un processo stancante sia fisicamente (ma se lavoriamo insieme per quello non ti devi preoccupare perché ci penso io) che emotivamente. E’ una sorta di viaggio di consapevolezza per mettere a fuoco cosa ci è utile, cose ci serve, cosa ci piace e lasciare andare tutto ciò che è tossico e ruba energie.
Questo lavoro ci deve anche aiutare a comprendere che la cosa migliore che possiamo fare per evitare che il problema si presenti nuovamente, è quella di smettere di far entrare nelle case oggetti che non ci servono, insomma bloccare il problema sul nascere.
Massimizzare: lo spazio.
L’altro aspetto imprescindibile del riordino è quello di imparare a sfruttare bene gli spazi a disposizione. In più di un’occasione mi sono trovata di fronte ad armadi, cassetti e credenze dove lo spazio era sfruttato proprio male e per una minima percentuale del suo vero potenziale. Questo vuol dire disordine, poca funzionalità e la sensazione di non avere mai abbastanza spazio.
In alcuni casi l’errore è quello di prestare poca attenzione alla progettazione interna di un mobile e dedicarsi solo ai metri lineari. Invece è fondamentale anche pensare all’allestimento dell’interno del mobile in base a cosa è comodo per noi, facendoci inspirare da quello che troviamo in rete, ma avendo sempre ben chiaro cosa funziona per noi.
Ad esempio se mi piacciono le camicie appese e le indosso ogni giorno dovrò prevedere più appenderia posizionata ad un’altezza comodamente raggiungibile, se invece le preferisco piegate mi serviranno più mensole, magari di quelle estraibili per facilitare la visuale.
Io amo trovare il giusto posto alle cose, è come una sorta di puzzle che piano piano si compone oggetto dopo oggetto. Il risultato che si ottiene è avere tutto ciò che serve comodamente a disposizione senza fatica e senza dover sprecare il week end a sistemare ogni volta.
Mantenere: il sistema.
Ultimo ma non meno importante è riuscire a mantenere il sistema. Ovvero fare in modo che l’organizzazione conquistata duri nel tempo…senza troppo sforzo.
Uno spazio organizzato è più semplice da vivere, da gestire e da riordinare. Per riuscire a mantenere il sistema è necessario acquisire piccole e buone abitudini quotidiane da portare avanti con costanza insieme a tutta la famiglia.
Da dove partire? Ad esempio evitare di lasciare oggetti in giro per casa senza motivo, trovare un posto specifico per ogni cosa e rimetterlo ancora in quel posto dopo averlo usato, lavare sempre (o metterla subito in lavastoviglie) la tazzina del caffè dopo averlo bevuto, eliminare costantemente quello che non serve più a partire da quello che troviamo nella casella nella posta.
E’ più facile se ogni membro della famiglia contribuisce per la sua parte, anche se minima (non ridere, ti vedo) certe volte basterebbe solo chiedere di fare una certa cosa in un certo modo con toni pacati, senza sbraitare, il risultato potrebbe sorprenderti!
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