Era da moltissimo che volevo parlare di questo libro, perché fin dalle prime pagine mi ha dato una nuova consapevolezza e mi ha permesso di mettere a fuoco ancora meglio cosa voglio far ottenere alle persone che si rivolgono a me per avere spazi più in ordine.
Oggi ti parlo di Nudge, la spinta gentile di Richard H. Thaler premio Nobel per l’economia nel 2017 e considerato fra i fondatori dell’economia comportamentale e Cass R. Sunstein giurista e studioso della razionalità e dell’irrazionalità dei nostri comportamenti economici.
Cosa significa Nudge?
Nudge letteralmente vuol dire colpetto, spintarella meglio utilizzato dagli autori come spinta gentile, piccolo incoraggiamento indiretto volto a influenzare il comportamento delle persone in modo positivo, senza imporre regole o ricorrere a sanzioni. In sostanza si tratta di modificare lievemente l’ambiente decisionale di una persona per spingerla verso una scelta desiderata, senza limitarne la libertà di scelta per migliorare la società.
Il concetto a mio avviso non è di semplicissima intuizione e forse neppure condivisibile al 100%. Però ad esempio è utilissimo e gradito quando fra mille scelte di vini, magari non capendocene molto come nel mio caso, il sommelier ci dà un consiglio o quando il navigatore ci indica la strada migliore per andare da un punto A ad un punto B, nessuno ci obbliga a fare quella strada, ma il navigatore avendo molte più informazioni di noi (traffico, incidenti ecc) dispone di una capacità decisionale migliore della nostra.
Altre volte limitante quando ad esempio ci si chiede di scegliere fra opzioni già definite da qualcun altro e noi possiamo solo scegliere fra quanto ci viene proposto, il colore delle auto, alcune impostazioni sui cellulari in cui possiamo solo dire si o no (e dicendo no restiamo fuori…insomma ci siamo capiti). Ma trovo comunque molto affascinante questo concetto per questo ho provato a considerarlo limitatamente alla mia professione di Professional Organizer e l’ho trovato straordinario potente!
Il Nudge e l’architettura delle scelte
Gli autori fin dalle prime pagine introducono il concetto di architettura delle scelte, cioè il modo in cui le opzioni posso influenzare le nostre scelte in base a come sono presentate. Il principio si basa sulla comprensione di alcuni bias umani, come l’avversione alla perdita o la preferenza per le decisioni immediate rispetto a quelle future.
Modelli di Nudge a cui tutti noi siamo quotidianamente sottoposti senza saperlo, sono ad esempio: la frutta e la verdura posizionata all’inizio delle corsie dei supermercati per incoraggiarne il consumo, così come, sempre per incentivare il consumo, la frutta messa a disposizione gratuitamente da alcune aziende per i loro dipendenti, o, sempre nelle aziende, la possibilità di fumare solo in specifiche aree volutamente non vicinissime all’ingresso (in questo caso per disincentivare l’azione), ma anche le linee bianche che ci invitano a parcheggiare in un certo modo.
Come strutturare un ambiente per prendere migliori decisioni
Contestualmente viene introdotto anche il concetto di architetti delle scelte, ovvero di figure che hanno il compito di strutturare il contesto, potremmo dire l’ambiente, in cui le persone prendono decisioni, al fine di orientarle verso scelte più vantaggiose, senza forzarle o limitare la loro libertà.
Ti dirò la verità, appena ho letto il termine architetto delle scelte mi sono subito riconosciuta, perché lo scopo ultimo del mio lavoro è proprio quello di aiutarti a prendere decisioni migliori per la tua vita e in modo più semplice grazie ad un ambiente più organizzato.
Qualche esempio?
- Presentare le informazioni in modo più chiaro e comprensibile. Questo è possibile grazie al decluttering poiché togliendo gli accumuli, il superfluo si riduce la complessità delle informazioni a nostra disposizione rendendo più facile e veloce la scelta sentirsi sopraffatti da troppi dettagli o opzioni.
- Organizzare le opzioni per facilitare scelte positive. Questo si traduce nel creare delle zone ben specifiche dove posizionare gli oggetti sfruttando la naturale tendenza delle persone a scegliere le opzioni più visibili o accessibili. Ad esempio mettere cibi sani a livello degli occhi per privilegiarne la scelta o posizionare una bottiglia d’acqua e un bicchiere sul piano della cucina per incentivarne il consumo.
- Utilizzare scritte e simboli. Le etichette sono piccole ma significative indicazioni che aiutano tutti a rimettere un determinato oggetto nel contenitore giusto. Strategia utilissima per esempio nella stanza dei più piccoli per aiutarli a riporre i giochi dopo il loro utilizzo.
Se anche tu hai bisogno di una spinta gentile, io sono qui per te!
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