Qualche settimana fa durante un’innocua cena a casa dei miei genitori, al momento del caffè sono stata presa alla sprovvista da mia mamma che si è presentata con un enorme sacchetto pieno di foto della mia adolescenza dicendomi: di queste cosa ne faccio?
E si perché quando ero ragazzina io mica c’erano i cellulari. Le foto si facevano con la macchina fotografica e con il rullino che poi si portava dal fotografo il quale ti faceva aspettare da 3 a 5 giorni per vedere il risultato dei tuoi scatti… che a dire il vero il più delle volte, fra occhi chiusi, smorfie e foto mosse, era assai deludente. E in un rullino da 24, si salvavano una decina di foto. Inoltre, considerati i costi di rullino e sviluppo mica si scattavano dieci foto al piatto che si stava per mangiare, si facevano foto solo in occasioni speciali: in vacanza, la festa di compleanno, l’ultimo giorno si scuola o il giorno di Natale.
Sarà per questo che per molte persone le foto non sono solo semplici pezzetti di carta ma vere e proprie ancore di momenti significativi.
Eliminare vecchie foto è particolarmente difficile poiché le fotografie rappresentano un legame con il passato e con i ricordi personali. Le foto per molti hanno un grande valore affettivo, rappresentano momenti significativi, persone care o momenti della vita che suscitano forti emozioni. Altri temono di perdere memoria, dimenticare dettagli o emozioni legati a quei momenti. Per altri ancora le foto servono a mantenere un legame con un passato felice o significativo, soprattutto se il presente è meno soddisfacente. Senza dimenticare che eliminare una foto di qualcuno che non c’è più o di una relazione finita può sembrare una mancanza di rispetto o un modo per negare quel pezzo di vita.
Ammetto che all’inizio anche dentro di me quell’innocua richiesta ha generato un leggero panico, sarà stata la fase digestiva o forse l’essere stata presa in contropiede.
Come affrontare il Decluttering delle tue fotografie
Ma poi con calma mi sono messa a spulciare nel sacchetto e ho fatto un po’ di considerazioni che voglio condividere con te: La prima è stata che se queste foto erano rimaste per lì per quasi 2 decenni e io non ne sapevo nulla forse non erano così tanto preziose per me. La seconda è che guardandole sempre meglio in effetti non è che tutti gli scatti fossero…d’autore. Di certo è stato molto emozionante rivivere flash della mia adolescenza, rivedere il viso di vecchi compagni di scuola con cui non ho più contatti, di amici e parenti a cui sono molto legata e che fanno ancora parte della mia vita e poi c’erano anche foto di gente conosciuta in vacanza di cui onestamente non ho alcun ricordo.
Criteri di Selezione per il Decluttering delle Foto
Come dicevo sono perfettamente consapevole che per molte persone le foto sono fra gli oggetti più difficili da eliminare, me ne rendo conto ogni volta che affianco qualcuno in questa impresa, anche in questo caso non ho una formula magica da darti perché ognuno di noi è sensibile in modo diverso, però ti racconto come ho gestito io la situazione legata al decluttering delle foto sperando che il mio approccio possa essere d’aiuto anche per te.
La situazione:
Il sacchetto era una gran miscuglio che conteneva foto dai miei 15/16 anni ai 23/24 anni, saranno state circa 300 e passa foto. Scatti delle prime vacanze con gli amici, foto di classe e delle gite delle superiori, qualche foto fatta in occasione di una cena con qualche parente per i miei 18 anni e qualche scatto misto di serate varie, feste ecc…un bel casino diciamolo.
Cosa ho fatto:
Per prima cosa ho dato uno sguardo in generale, è stato molto divertente in effetti vedere la mia evoluzione, gli orrendi tagli di capelli che si sono susseguiti negli anni, le mise improbabili in cui mi sono avventurata ma anche il piacere di rivedere il viso di persone care che non ci sono più o a cui ho voluto bene ma che per vari motivi non fanno più parte della mia vita.
Cosa ho eliminato:
Senza timore mi sono dedicata al decluttering e ho stracciato gli scatti senza senso: quelli dove non si capiva bene cosa era inquadrato, quelli mossi, dove nessuno è venuto bene, o dove io non sono venuta bene e anche quelli con persone che non frequento più o di cui non ricordo nulla.
Cosa ho tenuto:
Le foto di classe, anche se sfoggiavo tagli di capelli uno peggio dell’altro, e quelli che io chiamo scatti iconici. Quelle foto che raccontano di te, di affetti, di momenti significativi e di amicizie che durano nel tempo (e per queste ultime aspetto il momento giusto per sfoderare queste chicche e farci una bella risata). Di tutto il sacchetto ho salvato poco più di una ventina di foto che ora sono custodite a casa mia in una scatola insieme ad altre foto che avevo già selezionato in passato.
Ma il punto vero è che non serve un documento stampato per ricordarci delle persone che sono state importanti per noi e che oggi non ci sono più, così come non ci serve per ricordare quel che abbiamo fatto di bello, tutte queste esperienze fanno parte della persona che siamo oggi.
Considerando che questo post uscirà l’ultimo giorno dell’anno forse potrebbe anche essere l’occasione per bruciare quelle foto che non ci danno l’opportunità di vivere la vita come vorremmo tenendoci fermi ad un palo esiste solo nella nostra testa.
Ti auguro di iniziare questo nuovo anno leggera portando con te solo i ricordi, stampati su carta fotografica o meno, che ti fanno stare bene!
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