Insieme a “La tua routine mattutina ideale. 10 consigli per iniziare la giornata con il sorriso ed essere al massimo della produttività” di cui ti ho parlato a Febbraio, ho acquistato anche “Decluttering in 10 minuti” dello stesso autore, Nicola Arcimboldi.

 

Questo manuale fa per te se: la tua scrivania è invasa da mille fogli e ci metti mezz’ora a trovare il documento che cerchi; il tuo armadio contiene più scheletri che vestiti; nel tuo bagno si annidano campioncini di ogni genere e la tua vasca è piena di bagno schiuma mezzi vuoti; la tua dispensa soccombe sotto il peso di scorte di cibi di cui non ti ricordi neppure l’esistenza e di elettrodomestici mai usati.

 

Se la tua casa è diventata una prigione, decluttering è una parola che deve entrare nel tuo dizionario!

 

O come preferisco dire io, uno stile di vita da attuare in ogni ambito nella nostra vita: con gli oggetti, con gli impegni e talvolta anche con le persone, per fare posto a quello che per noi conta di più.

 

Se questa fosse la prima volta che senti la parola decluttering, ti racconto come nasce. È formata dal prefisso de- che indica separazione/allontanamento, e clutter, che letteralmente vuol dire confusione/disordine. Possiamo quindi tradurla con “eliminare il disordine, il superfluo”, ovvero tutto ciò che occupa inutilmente spazio nella tua casa e nella tua testa.

 

Nel libro è ribadito il concetto che ordinare significa molto più che semplicemente posizionare gli oggetti in fila in modo grazioso. Infatti, alla base dell’ordine, c’è sempre la scelta consapevole di un determinato sistema che dipende dalla persona e che deve basarsi sulla capacità di rispondere a specifiche esigenze personali.

 

E poi ogni persona è diversa. Per questo anche io mi trovo a ripetere spesso, sia quando tengo i corsi che durante le consulenze, che non c’è un modo giusto o un modo sbagliato per fare decluttering. Più semplicemente esiste un modo che funziona, o non funziona, per noi.

 

Infatti uno degli obiettivi principali di chi ha fatto dell’aiutare altre persone a ritrovare uno spazio funzionale la sua professione è proprio quello di comprendere le esigenze della persona che sta di fronte e attuare soluzioni su misura che semplificano la vita fin da subito, che siano facili da gestire con il passare del tempo anche per chi ha poco tempo a disposizione.

 

Nel libro non è spiegato, ma ci tengo a fare una precisazione molto importante dal mio punto di vista. Spesso si tende a confondere e a utilizzare come sinonimi le parole ordine e organizzazione, ma sono due cose ben distinte e che portano benefici ben diversi.

 

Ordine è ad esempio un armadio allestito con scatole bellissime dove nessuno però sa cosa ci sia in queste scatole. È una cosa apparente, solo di superficie, ma manca di funzionalità. L’organizzazione è il passo in più. In grado di abbinare funzionalità e bellezza, l’organizzazione è un sistema creato a misura delle esigenze della persona; nel caso dell’armadio, si tratta di un metodo grazie a cui è sempre facile sapere dove stanno le cose senza perdere tempo e senza impazzire.

 

Fare decluttering è enormemente rigenerante sia per lo spazio che per la mente, ma richiede tanta tanta energia. È un lavoro fisicamente piuttosto impegnativo specialmente se non lo hai mai fatto prima, per questo assorbe energia fisica. Necessita anche di sforzo mentale perché comporta una sorta di confronto con ogni oggetto che si prende in mano.

 

Nel libro ho trovato qualche consiglio motivazionale utile per chi ha capito che è arrivato il momento di fare decluttering, ma trova sempre un modo per rimandare:

• Racconta a più persone possibili quello che hai intenzione di fare. In questo modo è come se ti prendessi un impegno non solo con te stesso ma anche con qualcun altro
• Rendi il tuo compito più piacevole possibile: scegli la colonna sonora adatta, che ti tiene carica e ti motiva a continuare
• Pensa ad una ricompensa: nulla di eclatante, anche una cosa piccola che però ti fa stare bene. Cucinare (o ordinare) il piatto preferito o regalarsi un bel massaggio possono essere buone idee.

 

Ci sono poi altri suggerimenti di buon senso per evitare che il disordine ritorni:

 

Non acquistare troppo

Qualcuno dice uno dentro e uno fuori. Io personalmente amo parlare di acquisti consapevoli. Con quello che abbiamo nell’armadio, probabilmente potremmo tutti smettere di comprare vestiti per i prossimi due anni e nessuno di noi rischierebbe di andare in giro nudo. Insomma, evita di comprare per noia o per riempire un vuoto.

 

Pavimento libero

Non è uno slogan, ma potrei farlo diventare “Pavimento libero!”. Un pavimento stipato infatti dà subito un senso di occlusione e rende ancor più difficile pulire la stanza.

 

Se lo apri, chiudilo

Vale per ante, cassetti, pensili, insomma per tutti i mobili della casa.

 

Se lo hai preso in un posto, rimettilo nello stesso posto

Non c’è nulla di più fastidioso che essere sicurissimi di aver messo una certa cosa in un certo posto…e poi non trovarla. Se dopo averlo usato impari a riporre sempre un oggetto da dove lo hai preso, hai risolto il problema!

 

TI ho convinto a cominciare?

 

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