Per questo nuovo anno ti ho promesso novità, quindi, oltre al consueto post in cui ti do alcuni suggerimenti per essere più organizzato, per recuperare spazi e tempo preziosi per la tua vita, ho deciso di introdurre una nuova rubrica mensile per raccontarti il mio punto di vista sui libri che trattano di organizzazione. Piace l’idea?
Per quanto non sia il mio preferito, non potevo che iniziare dal Magico potere del riordino di Marie Kondo, a cui va sicuramente riconosciuto il merito di aver consegnato al grande pubblico l’affascinante tema dell’organizzazione e i benefici che ne derivano.
Un bestseller internazionale, con oltre due milioni di copie vendute, non poteva che diventare anche una serie, prodotta da Netflix e disponibile dal 1 gennaio 2019 (pensata per chi vuole iniziare il nuovo anno con i migliori propositi), dal titolo Facciamo ordine con Marie Kondo.
Si intuisce già dal titolo che si parla di un vero e proprio metodo. Il metodo “Konmari” per l’appunto. Il Magico potere del riordino è infatti un manuale a tutti gli effetti, che spiega qual è il sistema migliore per selezionare e disporre tutti gli oggetti che normalmente affollano le nostre case e garantire così l’ordine e l’organizzazione degli spazi domestici.
Non è un caso che l’autrice in questione arrivi proprio dal Giappone, il paese in cui, più fra tutti, “l’arte del riordino” è una vera e propria forma di cultura della tradizione giapponese che si impara fin dalle scuole. E questa forse è la cosa che più mi affascina: il riordino inteso come rito, familiare alla filosofia zen, che produce innumerevoli vantaggi anche dal punto di vista spirituale.
Per chi non dovesse sentirsi particolarmente spirituale, ecco subito un esempio pratico in cui chiunque possa immedesimarsi. Hai presente quando sistemi i documenti e butti via un po’ di cartaccia? O magari quando dai una sistemata alle cose in giro per casa e ti senti subito subito meglio?
Quella bella sensazione di leggerezza, di calma ritrovata, quando anche i pensieri nella testa si fanno meno affollati e più facilmente affrontabili? Ecco, è proprio quello il magico potere del riordino!
Il libro è una lettura facile che si affronta in poche ore e ha il pregio di entusiasmare al punto che finito di leggerlo si ha subito voglia di gettarsi di slancio nel caos di tutta casa e cominciare una nuova vita all’insegna dell’ordine.
Per tutto il libro Marie Kondo, illustra il suo “Metodo Konmari” per tenere la casa in ordine ed evitare l’effetto boomerang (ovvero che si crei di nuovo il disordine) con tanti suggerimenti utili e molto pratici: riordinare per categorie, avvalersi di contenitori per suddividere e ordinare i vari oggetti e riporre in verticale invece che in orizzontale.
Tuttavia ci sono dei punti che non mi sento di condividere appieno. Se è vero che possediamo troppi oggetti di cui non abbiamo bisogno e che dobbiamo eliminarne il più possibile, non è detto che si debba sempre buttare nella spazzatura tutti gli oggetti in eccesso.
Personalmente sono più dell’idea che le cose che eliminiamo dal nostro armadio e dalla nostra casa possano avere “una seconda vita”, regalandole, donandole o, perché no, anche rivendendole se ne vale la pena.
Regalarle vuol dire darle a qualcuno che l’apprezzerà davvero, e, per quella che è la mia esperienza, questo può essere anche un’ottima motivazione per separacene con un po’ più di facilità. Chiaro è che liberarci dagli oggetti inutili per noi non vuole affatto dire riempire la cantina della mamma o “sbolognarla” all’amica.
Ciò che dobbiamo tenerci stretti non sono i ricordi del passato, ma la persona che siamo diventati grazie alle nostre esperienze.
Per Marie Kondo è tutto bianco o nero, dentro o fuori. Questo magari funziona per il popolo orientale, ma per noi europei, in particolare per noi italiani, esistono tutte le mille varie sfumature di grigio. Sono poi quelle a metterci davvero in difficoltà quando siamo impegnati nelle operazioni di ripulisti, come lo chiamava la mia nonna, o decluttering come si direbbe oggi.
Anche sul ringraziare gli oggetti sono un po’ perplessa. Mi spiego meglio. Probabilmente questo per la cultura giapponese – così attenta ai riti e ai convenevoli – è un atteggiamento normale. Io credo che invece per noi sia un po’ estremo. Indubbiamente sapersi prendere cura dei nostri oggetti (ad esempio evitare di lanciare la borsa o le scarpe quando si varca la soglia di casa) permette a loro di accompagnarci al meglio in diverse occasioni delle nostre giornate e a noi di sentirci meglio, più sicuri, meno sciatti e più curati ogni volta che li utilizziamo.
Ultimo, ma non meno importante, è il fatto che Marie Kondo porta avanti un unico universale metodo valido e funzionale per tutti. Ecco, su questo punto non sono affatto d’accordo. Ritengo che ognuno di noi sia un individuo unico, con esigenze individuali, vite diverse e spazi ancor più diversi. Se magari possono essere simili le esigenze è evidente che devono essere soddisfatte nel modo più consono ad ogni individuo.
C’è chi vive in spazi piccoli e ama avere pochi oggetti e chi invece, ad esempio, ha la necessità di avere più abiti perché gli sono richiesti dal proprio stile di vita. C’è chi ha bisogno di molto tempo per iniziare a comprendere il (magico) meccanismo del decluttering e chi invece parte come un treno solo per il fatto di aver accanto un professionista che lo sa assistere e supportare.
Nel servizio on demand, quello in cui vado a proprio a casa del cliente, mi piace capire bene chi ho di fronte, le sue esigenze, le difficoltà, le aspettative e per ognuno cerco di trovare sempre la strada più appropriata per raggiungere lo scopo.
Per concludere, quello su cui sono assolutamente d’accordo è che essere circondati da uno spazio ordinato ci dà la tranquillità per poterci occupare di quello che per noi conta davvero. La consapevolezza di ciò che possediamo e ciò che amiamo garantisce un grosso beneficio per noi e per le piccole cose di ogni giorno.
Se sei alla ricerca della tua organizzazione e non sai da dove partire ideale scopri cosa posso fare per te!
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