Hygge in danese vuol dire godersi la vita senza stress, ancora meglio vivere pienamente l’oggi senza angosciarsi per il domani.
Provo a pendere spunto da La felicità con il metodo Hygge per individuare alcuni atteggiamenti che ci possono portare alla scoperta di una nuova felicità, anche in questo strano dicembre, dove davvero vivere alla giornata sembra l’unica cosa sensata da fare.
Sfatiamo subito il falso mito che Hygge vuol dire solo lucine soffuse e candele, bere cioccolata sotto una calda coperta o riciclare il vecchio annaffiatoio della nonna per fare un paralume green.
Si in effetti è anche questo, ma molto di più. E’ espressione di coerenza e ordine, di un approccio più casual e rapporti personali leali, è attenzione verso se stessi e verso il gruppo.
Il libro, a partire dal suo formato maxi che lo rende quasi un catalogo e le foto che sembrano riscaldarti in un abbraccio ha conquistato anche me, che sono notoriamente il Grinch!
Ci sono anche tanti altri aspetti che mi hanno conquistata e che voglio condividere con te:
Prendere le cose come vengono
Questo però non va affatto confuso con inaffidabilità. Ci si veste comodi senza per questo essere trasandati, non ci si arrabbia per qualche minuto di coda alla posta o al supermercato (su questa cosa ci sto lavorando molto), ci si concede qualche sfizio culinario senza però creare insane dipendenze.
E’ la piena consapevolezza di ciò che è salutare, e proprio per questo motivo non viene vista come un’imposizione che mette sotto pressione, ma come normale stile di vita che fa bene a corpo e anima.
È saper abbandonare quel senso di perfezionismo frustrante a tutti i costi e fare serenamente a meno di una cosa quando manca.
Sempre un po’ in vacanza
Forse è questo l’aspetto che mi ha colpito di più. Preoccupiamoci di avere una base sana e di lasciarci sufficiente spazio di manovra finanziaria ed emotiva. Accelera quando senti di potercela fare, frena quando sei troppo affaticato, ma evita di decidere tutto da solo.
Cerca, nonostante il lavoro e la famiglia di non trascurare i tuoi hobby, di allestire un angolino rifugio tutto tuo, di lasciare spazio a rigeneranti rapporti con gli altri.
Solo così è possibile uscire immuni e rafforzati dai trambusti quotidiani che mettono alla prova ciascuno di noi.
Luce che riscalda
La luce è un simbolo di vita e non può mancare mai. Prima di tutto le luci delle candele, irrinunciabili nella filosofia Hygge, con poco sforzo e grande effetto le candele sono in grado di riscaldare l’atmosfera anche da spente.
E poi la luce naturale che entra dalle finestre, in Danimarca l’architettura è pensata per sfruttare al massimo la luce naturale. Fra candele è ampie finestre c’è spazio anche per parlare di smarthome dove tutto viene guidato a livello centralizzato da un app.
È affascinante saper conciliare l’emozione della luce tiepida di una candela e allo stesso tempo apprezzare l’intelligenza dell’era moderna premendo semplicemente un tasto.
Arredare in modo accogliente
La nostra casa dovrebbe essere un rifugio personale dove tornare con piacere, lasciando fuori tutto il resto. Sono le cose piccole a fare la differenza, il cuscino ben sprimacciato sul divano, la coperta preferita, un piccolo tavolino vicino alla poltrona con sopra il libro che stiamo leggendo nei nostri momenti di relax. Non serve molto spazio, solo molto amore per i dettagli.
Il fascino del fatto a mano nell’epoca del digitale, un design minimale che non ha nulla a che vedere con il senso di privazione e capace di regalare emozioni.
Chiediti sempre, “cosa mi serve davvero?” e trova il modo di eliminare ciò che non ti serve più.
Mangiare bene
Senza essere degli chef stellati è possibile mangiare bene ogni giorno. Inizia con uno sguardo critico al contenuto del frigorifero, ai cibi pronti stipati lì dentro e riflettere su fatto che la frase “non ho tempo per cucinare” è solo una scusa.
È buono ciò che piace ma un piccolo segreto è sempre procedere con cura nella preparazione, fosse anche solo tagliare tutti gli ingredienti con attenzione in modo da poter guarnire bene il piatto dato che anche l’occhio vuole la sua parte.
Un’idea potrebbe anche essere mettere in tavola i vari ingredienti e lasciare ad ogni commensale la possibilità di comporre la propria composizione personale.
La felicità con il metodo Hygge è un libro che offre tanti spunti semplici e attuabili anche senza vivere nel profondo Nord, che ci possono aiutare a trasformare le nostre abitazioni e il nostro spirito, alla riscoperta della felicità di ogni giorno.
La ritrovata consapevolezza che la felicità non ha bisogno di ricchezza delle decorazioni, perché è più vicina al senso di understatement britannico dove il meno diventa di più e per stare bene in fondo non serve voler essere questo o quello, ma essere sempre se stessi,
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Mi piace pensare alla mia newsletter come il modo per aprirti la porta della mia casa e accoglierti nel mio mondo.
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