Come ti dicevo qui quest’estate mi sono dedicata molto alla lettura, l’altro libro che ho letto s’intitola “Fattore 1%, Piccole abitudini per grandi risultati”, scritto dallo psicologo e psicoterapeuta Luca Mazzuchelli.
Da convinta sostenitrice delle buone abitudini quotidiane so che se desideriamo raggiungere un obiettivo, sia esso legato a migliorare l’organizzazione, rendere più sana l’alimentazione o correre la maratona, non è il gesto eclatante momentaneo a fare la differenza, non il decluttering selvaggio o la dieta a pane e acqua per un mese, ma la costanza. La ripetizione del piccolo gesto quotidiano, l’allenamento nel Day by Day (capito perché ho chiamato così il mio servizio di consulenza più richiesto), la routine che ci costruiamo giorno dopo giorno.
Il principio, da come si può capire bene dal titolo è che sei vuoi cambiare qualche cosa nella tua vita non devi pensare di rivoluzionarla completamente in una volta sola, che è sicuramente scoraggiante, ma investire sul quell’1% che può fare la differenza.
Se penso proprio alla casa, che è ciò di cui mi occupo nel mio lavoro, immaginare di riorganizzarla tuuuutta in una volta sola o fare decluttering di tuuuutto l’armadio trascurato da anni è un’impresa mastodontica, che scoraggerebbe chiunque, anche il più motivato degli esseri umani. Al contrario pensare di organizzare una stanza alla volta, ad esempio la camera da letto, l’armadio, o anche un solo cassetto è un’impresa che diventa affrontabile anche con poco tempo a disposizione. Chiaro, no?
Il libro ha una logica talmente schiacciante che certe volte verrebbe da dire cavoli è banale, perché non lo faccio? La verità è che sulla teoria siamo tutti bravissimi (o quasi), mentre sulla pratica abbiamo tutti bisogno di migliorare e lavorare appunto sulla motivazione e sulla costanza.
Per me il segreto è rendere tutto il più facile possibile, talmente facile da non poter dire no.
Voglio bere più acqua a partire dalla mattina? La sera preparerò già il bicchiere e la caraffa con l’acqua a temperatura ambiente da bere appena mi sveglio, e poi in frigo la borraccia da portare con me quando esco. Io faccio così ormai da qualche anno e in questo modo non è difficile arrivare ai famosi due litri al giorno.
La domanda da porsi è che nuova abitudine voglio acquisire?
Non pesare per forza a qualche cosa di rivoluzionario, parti da qualche cosa di facile, come bere di più o svegliarti dieci minuti prima la mattina per leggere due pagine di un libro. Inizia ad individuare i segnali (ad esempio la brocca d’acqua o il libro) che ti fanno compiere una determinata azione nell’immediato e adegua il tuo spazio di vita in modo da indirizzare i tuoi comportamenti nella direzione desiderata. Ovvero tieni la brocca sul piano della cucina vicino alla macchinetta del caffè e tieni il libro in bella vista sul comodino con il segno alla pagina dove sei arrivato. Più segnali riusciamo a inserire nello spazio in cui viviamo più facile sarà trasformare un segnale in abitudine e trarne il beneficio desiderato.
In pratica potremmo riassumere in questo modo:
- Segnale: l’imput che ti fa scivolare in automatico dentro a un comportamento
- Azione: l’atto in sé, ovvero ciò che si mette in azione in riposta al segnale
- Beneficio: la gratificazione, la ricompensa che deriva dall’aver compiuto l’azione innescata dal segnale
Nel libro mi è piaciuto come le abitudini venissero descritte come una forza invisibile che lentamente determina la nostra persona, da forma alla nostra identità e all’immagine che gli altri hanno di noi.
Quello che facciamo oggi determinerà la persona che saremo nei prossimi 5 anni.
Fumi 20 sigarette al giorno o fai sport? Mangi al fast food o fai una spesa sana? Dediche due ore della tua giornata ai social o alla lettura?
Ti sembrerà folle, ma quando lavoro da casa io non riesco a lavorare bene se non rifaccio il letto o se ho delle stoviglie sporche nel lavandino. Queste cose fuori posto contaminano il mio ambiente di lavoro e non mi permettono di concentrarmi come serve.
Quindi prima di mettermi al pc dedico pochi minuti a rifare il letto e mettere la tazzina del caffè o quello che uso per fare la colazione in lavastoviglie. Pochi minuti. Se mi riducessi ad accumulare ogni volta le cose da lavare, vivrei in un disordine frustrante e alla fine impiegherei molto più tempo per sistemare tutto.
Il bello delle abitudini secondo me è che ripetute giorno dopo giorno diventano routine quotidiane, qualche cosa che alla fine ti viene talmente naturale da non poterne più fare a meno e che contribuiscono, anzi sono il segreto, che ti permettono di raggiungere il giusto mindset per affrontare la tua giornata nel migliore dei modi.
E tu che abitudine desideri integrare nella tua vita?
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