Perché è innegabile che pulizia e organizzazione vadano di pari passo per costruire un ambiente piacevole, salutare e rigenerante dove trascorrere del tempo di qualità. È un circolo virtuoso: una casa organizzata è una casa più semplice e veloce da pulire, e una casa pulita richiede meno tempo per essere organizzata. Per questo diciamo che pulire bene casa è, di fatto, una scienza.
Ho quindi scelto di ricominciare l’anno parlandoti di un libro appena uscito dedicato alle pulizie. Si intitola “La scienza delle Pulizie – la chimica del detersivo e della candeggina e le bufale sul bicarbonato”, scritto da Dario Bressanini, divulgatore e docente di chimica.
Chiariamo una cosa: non sono mai stata (e mai lo sarò) cintura nera di pulizie. In una giornata di sole preferisco sempre uscire a fare una passeggiata, invece che dedicarmi alle pulizie domestiche. Pero devo ammettere che andare a dormire in una casa con le lenzuola fresche di bucato, pulita e in ordine è una sensazione bellissima!
E poi, non so se capita solo a me, ma le rare volte che mi reco al supermercato per fare la spesa, rimango sempre stupita dalla quantità di prodotti dedicati alla pulizia della persona e della casa. Decine di metri lineari su tre livelli destinati a prodotti per pulire, smacchiare e disinfettare e ci si domanda: “come scelgo quello più adatto?”. Senza contare poi i popolari rimedi della nonna, o gli intrugli di cui spesso si legge online, ma che tante volte si rivelano una vera porcheria.
Ho scelto di leggere questo libro perché ero desiderosa di approfondire alcuni dettagli tecnici raccontati da chi se ne intende, di sfatare le bufale sulla pulizia e, soprattutto, orientarmi con più consapevolezza nelle corsie del supermercato!
Ti faccio un esempio. Lo sapevi che in generale, sia che si tratti di pulizia di stoviglie che di capelli, la questione schiuma non è strettamente legata all’efficacia di pulizia? Tuttavia le ricerche hanno dimostrato che i consumatori tendono ad attribuire alla schiuma una caratteristica di efficacia e quindi via di bolle!
Con il passare degli anni sto cercando di fare scelte sempre più etiche, anche quando si tratta dell’acquisto di prodotti per la pulizia. Conoscendo i miei limiti e le mie capacità preferisco sempre orientarmi verso qualche cosa di già pronto piuttosto che mettermi a farlo da sola, selezionando i packaging più sostenibili.
Ma per gli amanti dei prodotti fai-da-te il libro dedica anche spazio ad aceto, bicarbonato e limone. È bene che ti dica fin da subito che l’idea che da soli possano sostituire i prodotti che sono stati sviluppati per pulire è ingenua e scientificamente sbagliata.
Se pulire bene casa è scienza, serve applicare un metodo scientifico a tutto il discorso. Per me il punto di partenza è che la vita è già abbastanza complicata per perdere tempo a capire qual è il modo migliore per togliere un certo tipo di macchia o sgorgare il lavandino otturato. Preferisco sapere esattamente quale prodotto usare per risolvere il mio problema, nel modo più veloce ed efficace!
E queste quasi 300 pagine si addentrano in tanti perché del pulito e dello sporco, passando per esperimenti per i più curiosi, ma soprattutto fornendo le soluzioni più indicate per pulire casa in modo sicuro ed efficace. Il libro entra dettagliatamente in moltissimi aspetti della pulizia della casa, partendo proprio dalla base della composizione dei prodotti, con qualche cenno storico e qualche approfondimento delle soluzioni di pulizia più diffuse.
Eccoti la mia top 6 delle cose più utili da sapere della scienza di pulire bene casa, comprese le nuove scoperte.
1. Pulire, lavare, detergere, igienizzare e disinfettare non sono sinonimi
Pulire significa rimuovere lo sporco indesiderato, spesso visibile ma anche quello invisibile. Lavare, più specificatamente, significa pulire una superficie solida mettendola a contatto con un liquido, di solito l’acqua, ma non solo. Con detergere si intende pulire usando un detergente, ovvero utilizzando una sostanza che contiene sapone o altri tensioattivi, che ci permette non solo la rimozione dello sporco ma anche di microrganismi in esso presenti.
E ancora, igienizzare vuol dire eliminare gli agenti nocivi che possono essere presenti negli ambienti in cui viviamo. Infine disinfettare significa eliminare in maniera quasi totale dei microrganismi, compresi quelli che potrebbero causare infezioni e malattie.
2. Lo smacchiatore universale non può esistere
Macchie di tipo diverso richiedono pH, sbiancante e temperatura diversi. Per esempio, con il percarbonato e la TEAD (attivatore che permette al percarbonato di liberare ossigeno attivo anche a basse temperature) le macchie di vino si tolgono meglio a pH 9, mentre quelle del tè a pH 11.
3. Non chiudere lo sportello della lavatrice dopo l’uso
Dopo aver utilizzato la lavatrice è buona norma lasciare aperto lo sportello per qualche ora per permettere all’umidità residua di uscire evitando così la formazione di muffa o la crescita di batteri.
4. Mai più senza ammorbidente!
L’ammorbidente ha tantissimi vantaggi. Come già sapevo, conferisce morbidezza e facilita la stiratura, oltre a garantire una certa profumazione ai capi, come sottolineano immancabilmente i produttori. Ma la cosa che non sapevo è che ha anche un effetto antistatico, protegge le fibre dall’usura e velocizza l’asciugatura dei capi; addirittura alcuni studi mostrano una riduzione fino al 14% del tempo di asciugatura in asciugatrice, con un conseguente risparmio energetico.
Ricorda che l’ammorbidente non va mai versato puro direttamente su un vestito perché potrebbe rovinarne i colori. E attenzione a non abusarne mai. Poi, se te lo stessi chiedendo: no, non si può fare a casa e l’aceto non garantisce i medesimi risultati.
5. Lavastoviglie batte lavaggio a mano 1-0
Anche se qualcuno ancora ne dubita, è dimostrato che lavare in lavastoviglie garantisce pulizia e igiene superiore rispetto al lavaggio a mano. È anche errato credere che lavare a mano consumi meno acqua ed energia. Se vuoi consumare meno energia e meno acqua imposta il programma ECO: anche se i tempi si allungano un po’, non sempre servono temperature molto elevate.
Per ottimizzare ancora costi e consumi fai in modo di caricare la lavastoviglie completamente prima di farla partire. Sappi anche che, secondo una ricerca svolta da Altroconsumo nel 2022, è dimostrata la superiorità delle pastiglie rispetto ai prodotti in gel.
6. Il bicarbonato finalmente spiegato
Il bicarbonato serve perché è un antiacido: è una sostanza chimica leggermente alcalina, per questo a contatto con l’acido cloridrico del nostro stomaco ci aiuta a digerire. Agisce anche contro alcuni odori, non sempre però e non sempre al 100%. Se però gli odori sono dovuti da sostanze chimiche acide, potrebbe essere un buon rimedio temporaneo.
Il bicarbonato rende più molli i vegetali grazie al suo pH alcalino; per questo è ottimo aggiunto ai legumi per velocizzarne la cottura. A contatto con le teglie del forno, però, risulta abrasivo ed è per questo che risulta ottimo per pulire. Attenzione però ad aggiungere l’aceto: basta solo un pochino d’acqua.
Al contrario, il bicarbonato non serve a sbiancare e igienizzare, quindi non ha nessun senso aggiungerlo in lavatrice. E poi non scioglie il calcare perché il calcare è un residuo alcalino e per dissolverlo serve un acido.
Il bicarbonato non serve nemmeno a lavarsi i capelli. I capelli, infatti, sono ricoperti da piccole scaglie che si sollevano quando si trovano in un ambiente alcalino; l’uso del bicarbonato non farebbe altro che renderli decisamente arruffati. Infine, non essendo un disinfettante vero e proprio, al massimo può eliminare qualche microorganismo, non l’ampio spettro richiesto per essere classificato tale.
E tu? Hai scoperto qualche cosa nuova e utile nella scienza di pulire bene casa?
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