Si intitola “Forse sei già felice e non lo sai – Il primo manuale di crescita personale realistica e sostenibile” di Paolo Borzachiello, autore, divulgatore e fra i massimi esperti di intelligenza linguistica.
Come puoi immaginare non è possibile essere sempre felici e avere una vita in cui non succedono mai cose brutte. Gli imprevisti lungo il nostro cammino possono essere molti, da quelli che toccano tutta l’umanità a quelli più personali. Ci sono guerre, pandemie, persone care che ci lasciano troppo presto, ma anche persone che ci fanno soffrire o si intromettono fra noi e i nostri obiettivi.
Ecco perché è fondamentale imparare a capire cosa può portarci momenti di gioia e cosa no. Può fare una bella differenza iniziare a guardare nella giusta direzione: ci può far scoprire il tesoro nascosto davanti ai nostri occhi che, accecati dalla luce fasulla di riflettori artificiali, non abbiamo mai visto!
Nel libro sono spiegate in modo molto semplice e pratico alcune dinamiche che stanno alla base delle nostre azioni quotidiane. Lo scopo, come sempre, è arrivare a migliorarle. Leggendo scopriamo come affrontare alcune persone e situazioni che presto o tardi dovremo fronteggiare nella nostra vita. Ci invita ad accogliere le sfide che ci permetteranno di crescere sia livello personale e professionale a patto che sia fatto in modo realistico, sostenibile e responsabile.
In questo piccolo manuale l’autore ci aiuta a ridefinire il campo da gioco. Rivede ciò che i classici testi di crescita personale ci hanno voluto fare credere fino ad aggi, alimentando dentro di noi la falsa credenza che “volere è potere” e trasformando così la nostra vita in una lotta continua colma di delusioni e sensi di colpa… per arrivare a scoprire che magari siamo già felici, ma semplicemente non lo avevamo ancora capito.
La vita è un viaggio a guardare bene neppure troppo semplice e ricco di sfide. Ma la scienza ci insegna anche che se non c’è sofferenza non c’è evoluzione. Prima lo capiamo e prima possiamo vedere le esperienze che ci si presentano come occasioni per migliorarci.
Ecco: tanto per cominciare diciamo che conoscere le regole, quelle giuste, del gioco (della vita) aiuta parecchio. Altrimenti rischi di essere felice e nemmeno lo sai. Partiamo allora dalla prima considerazione di base:
Se abbiamo un’idea sbagliata di cosa è la felicità, rischiamo di averla sotto gli occhi e non essere capaci di vederla.
Ma se il presupposto di base smette di essere “volere è potere”, è comunque sacrosanto che ognuno di noi debba avere la possibilità di migliorarsi, di cambiare le cose che non gli vanno bene e di vivere una vita in linea con i propri desideri. Tutti noi possiamo, o forse sarebbe meglio dire, dobbiamo sforzarci di fare sempre quel pezzettino in più rispetto a quanto crediamo possibile, ma con la misura che deriva da una valutazione intelligente e oggettiva.
Ho provato ad applicare questo approccio nella mia vita di ogni giorno, ad esempio banalmente quando mi alleno. Il concetto è che, se voglio migliorami, ho il compito di stringere i denti e arrivare al suono del timer finale facendo fino all’ultimo addominale o l’ultimo squat. Però non posso chiedermi di sollevare 100 kg senza un’adeguata preparazione. Perché potrei non avere la struttura fisica che mi consente di farlo, o semplicemente perché non mi interessa abbastanza farlo e quindi non sono neppure disposta a dedicarmi con costanza. E va bene così.
Per questo è vitale collegare il cuore al cervello il prima possibile: dobbiamo avere l’abilità di scegliere con cura le cose da fare, ovvero quelle che amiamo, per rinunciare invece alle scuse che ci raccontiamo per non ottenerle.
E, come ci siamo dette tante volte, questo vuole anche dire saper selezionare con attenzione le persone con le quali vogliamo affrontare il viaggio della vita: non possiamo perdere tempo con ogni cretino che tenta di ostacolarci o vuole giudicarci.
La nostra realtà è il frutto delle interazioni che viviamo quotidianamente con noi stessi e con gli altri.
Se vogliamo aspirare ad avere un minimo di controllo dobbiamo capire quali sono realisticamente le azioni che dipendono da noi e che possiamo/dobbiamo compiere; dobbiamo poi identificare le situazioni che dipendono da volontà altrui e individuare i nostri limiti oggettivi.
A volte, semplicemente, ci impediamo di essere felici perché abbiamo in testa idee e confini sbagliati.
Se desideri un 2024 pieno di felicità, inizia a decidere come vuoi essere tu nel 2024! Magari sei già felice e non lo sai.
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