Ho scelto questo libro che parla di sostenibilità imperfetta perché racchiude moltitudini: da un lato sa essere un volume illustrato ricchissimo di accorgimenti pratici; dall’altro è un libro di ispirazione per fare ed essere meglio; ma è anche una raccolta di progetti DIY e ricette anti-spreco che ci danno l’opportunità di diventare più sostenibili ogni giorno, con poco.
Già punto di riferimento per molti che hanno a cuore l’ambiente e magari hanno già mosso i primi passi verso una vita più sostenibile, Camilla Mendini sforna ottimi consigli per chi desidera migliorare il suo stile di vita e non sa bene dove iniziare, ma anche per gli scettici che pensano che per cambiare servano gesti eclatanti.
Il primo passo sta nel capire che l’impegno verso la sostenibilità è fatto di aggiustamenti graduali, di tentativi, di scelte personali, di tante piccole azioni che ripetute ogni giorno – e condivise – fanno la differenza.
Dov’è che ho già sentito questi concetti?? Ah, sì! …vale lo stesso anche quando si parla di “acquisire uno stile di vita più organizzato”: un poco alla volta.
Oggi tutti abbiamo capito che i nostri comportamenti quotidiani hanno non solo impatto su di noi ma anche sul mondo che ci ospita. Quando scegliamo cosa mangiare, come vestirci, come comprare e come prenderci cura della nostra casa stiamo lasciando un’impronta: nelle nostre mani decidere che tipo di segno vogliamo (o non vogliamo) lasciare.
Quindi tanto per iniziare proviamo a lasciare da parte la perfezione e cominciare invece a familiarizzare con la sostenibilità imperfetta, ma efficace, fatta di gesti quotidiani alla portata di tutti.
Il libro è diviso in 5 macro aree. Per ognuna ci sono approfondimenti molto interessanti che ti lascio da scoprire e molti consigli pratici. Ti racconto qui i miei spunti preferiti per ciascuna.
Dentro l’armadio
Come potrai immaginare l’armadio è quello che ha colto maggiormente la mia attenzione, dandomi altri spunti per diventare un consumatore più consapevole e informato. Per questo dobbiamo fare prima di tutto attenzione che le diciture green, sustainable, conscious e organic siano fondate su dati e caratteristiche reali, e non invece una strategia di marketing usata come specchietto per le allodole.
Un armadio sostenibile è un armadio pensato, in cui ogni acquisto è stato fatto in modo consapevole. L’armadio sostenibile infatti contiene vestiti che ci piacciono, che ci servono e che indossiamo volentieri.
E allora spazio al decluttering! Per valorizzare quello che avete scelto di tenere, e anche per valorizzare dando una seconda vita anche ciò che avete scelto di lasciare andare: possiamo donare, scambiare, vendere e anche riciclare in modo creativo.
Valorizzare quello che abbiamo scelto di tenere, allungandone la vita, vuol dire lavare bene: senza eccedere, alle giuste temperature e con le dovute attenzioni. Te ne butto lì qualcuna per rinfrescarti la memoria: girare al contrario, chiudere le zip, detersivi meno inquinanti, ecc.
Sembra proprio che un armadio sostenibile…assomigli molto ad un armadio organizzato…pensa che coincidenza!
Angolo beauty
Uno dei settori industriali che stanno subendo maggiori cambiamenti è quello della cosmetica e dei prodotti beauty più in generale. Ammetto che è un mondo per il quale non ho mai nutrito particolare interesse e che conosco poco.
Quindi qui parto veramente semplice per fare un passo in più nella direzione giusta. Ecco alcuni principi di sostenibilità imperfetta:
- Terminare ciò che abbiamo già in casa prima di comprare qualche cosa di nuovo e – è proprio il caso di dirlo – luccicante
- Quando avete finito, buttare correttamente seguendo le istruzioni sulla confezione dei flaconi vuoti
- Evitare prodotti usa e getta, come rasoi e dischetti struccanti (ho provato quelli riutilizzabili e sono comodissimi anche da lavare in lavatrice!)
- Per il futuro scegliere confezioni prive di packaging o con il packaging ridotto al minimo
- Prestare attenzione al consumo di acqua, ad esempio chiudendola l’acqua mentre ci laviamo i denti (celo) o facendo docce più brevi (manca)
Alimentazione e spesa
È un tema particolarmente delicato perché tocca più di tutti essendo un ambito che va oltre le nostre decisioni personali. Forse, senza troppo entrare nelle dinamiche dei regimi alimentari (onnivoro o vegetariano) e senza stravolgere le abitudini, basterebbe dire che ciascuno di noi potrebbe impegnarsi per adottare una dieta il meno impattante possibile e fare gesti che riducano gli sprechi a tavola, in dispensa e nel frigo.
5 consigli giusti sempre:
- Prediligere confezioni con la minor quantità di plastica (e riciclarla correttamente)
- Seguire la stagionalità dei prodotti
- Scegliere la provenienza evitando cibi a migliaia di Km di distanza da noi
- Fare una dettagliata lista della spesa
- Pianificare i pasti della settimana
Un passo alla volta, senza fretta e senza sensi di colpa, seguendo le tue inclinazioni personali. Perché, come dice l’autrice, è più forte un esercito di imperfetti sostenibili che un ristretto gruppo di sostenibili in tutto e per tutto.
Casa e pulizia
Sulla casa ci sarebbero veramente un sacco di cose da dire, iniziamo con le cose basilari.
Ci sono aspetti della casa che non dipendono direttamente da noi (del resto parliamo di sostenibilità imperfetta), ad esempio l’esposizione, i materiali, il tipo di coibentazione, eccetera. Altri però rientrano indubbiamente sotto il nostro controllo.
In primis la manutenzione degli impianti per salvaguardarne l’efficienza ed evitare sprechi, privilegiando elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Poi far partire lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie solo a pieno carico; scollegare il più possibile quanto non in funzione (si parla di circa 8% dei consumi); usare coperchi sulle pentole per ridurre tempi di ebollizione, risparmiare energia e sfruttare il forno per più cotture contemporaneamente.
Non può mancare una nota detersivi. Esistono innumerevoli possibilità, e credo che ognuno di noi si può spingere un passo più avanti per fare qualche cosa di meglio che prima non sapeva. Preferire detersivi realmente ecologici (leggendo meglio le etichette), in confezioni riciclate o salva spazio, sfusi, solidi o magari concentrati. I più capaci possono anche lanciarsi in qualche autoproduzione, comunque efficace, sicura e sostenibile.
Il mondo dei piccoli
Mi limito solo a raccogliere lo spunto che i bambini sono la generazione che verrà, e che non solo i genitori ma tutti noi adulti in generale abbiamo il compito di sensibilizzare i bambini rendendoli consapevoli di come le azioni di tutti noi abbiano un impatto positivo o negativo sull’ambiente. Il modo migliore è quello di usare parole adatte alla loro età e attuare a modo di esempio comportamenti che portino un effetto positivo sul pianeta.
E tu quanto ti ritieni sostenibile? Non è mai troppo tardi per iniziare a informarsi, e se sei stata attenta, ti sarai accorta che essere più organizzati ti aiuta ad essere anche più sostenibile – pazzesco, non credi?
Se sei pronta a sradicare alcune vecchie e scomode abitudini, e mirare alla sostenibilità imperfetta, io sono qui per parlarne.
Inizia a fare ordine insieme a me, è più facile di quello che immagini!
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