È passato un anno esatto da quando ci siamo trasferiti nella nuova casa. Lo scorso anno di questi tempi ero alle prese con gli ultimi lavori di ristrutturazione, la consegna dei nuovi mobili e… gli scatoloni. Insomma, oggi voglio raccontarti le 3 cose che ho imparato a 1 anno dal trasloco .
Iniziamo con una cosa non scontata: io non ho affrontato molti traslochi nella mia vita personale. Sono molti di più quelli in cui ho affiancato le mie clienti in questo passaggio delicato. Per esempio l’anno scorso, mentre ero alle prese con il mio, ne stavo gestendo altri due in parallelo. Quello che ho capito è che c’è sempre da imparare e che le cose non sempre sono come te le aspetteresti.
Non a caso il trasloco è spesso identificato fra le principali cause di stress.
Come mi è già capitato di raccontare, la casa in cui ci siamo trasferiti è un po’ più piccola della precedente. C’è un solo bagno che fa anche da lavanderia (mentre prima potevo considerare su una zona lavanderia dedicata); niente più mega stanza armadio, ma, con le esigenze ben chiare e il prezioso aiuto del mobiliere, siamo riusciti a trasformare un’unica stanza in uno spazio multifunzionale che funge sia da cabina armadio che da ufficio.
Il pregio enorme di questa casa, nonché motivo principale per cui l’abbiamo scelta, è una vista da cartolina su lago e montagne da godere direttamente dal divano. E questa cosa, per chi è cresciuto in città come me, riesce a stupirmi e mettermi di buon umore ogni mattina.
Ma dicevamo, cosa mi ha insegnato questo trasloco?
1. Prima di tutto, decluttering
Per professione e per attitudine sono una persona che tende a non accumulare. Non ho timore a lasciar andare cose che non sento più mie, appartenenti ad un’epoca passata o di una taglia passata. Anche se ancora conservo e sfoggio con un certo orgoglio la borsa postina della Camomilla che mia nonna mi regalò alla mia cresima (…e vado per i 43).
Questo a ribadire il concetto che decluttering non significa buttare tutto indistintamente nella spazzatura, ma scegliere con consapevolezza, secondo il nostro senso di giusto e sbagliato, cosa tenere e cosa lasciare andare.
Ciononostante il trasloco mi ha dato la possibilità di alleggerirmi ancora. Di alcuni mobili che chi è subentrato in casa vecchia è stato felice di tenere, di alcuni abiti che non rispecchiavano più le mie esigenze che alcune amiche sono state felici di prendere, di qualche soprammobile che con la nuova casa non ci azzeccava nulla e anche alcune lenzuola e asciugamani sgualciti che ho preferito eliminare.
Credo sarai d’accordo con me nel pensare che è molto più sensato fare questa operazione di ripulisti a monte, invece che portare tutto nella nuova casa al grido disperato di “poi ci penserò!”. Che quel “poi” – lo sai già – non arriva mai e ti ritrovi a stipare tutto alla bell’e meglio fra garage e cantina.
Fare decluttering prima ha tre enormi vantaggi:
- avere meno scatoloni da spostare e aprire
- contenere i costi di trasloco
- il più importante: darsi la possibilità di iniziare la vita nella nuova casa solo con quello che hai scelto, senza sentirti già sopraffatta da inutili oggetti del passato
2. Non tutto subito
Il mio consiglio è di non scegliere tutti i mobili e i complementi subito. Mi spiego meglio: sì ai mobili principali, come cucina, divano, letto e anche armadio; per il resto fai con calma e datti il tempo di prendere confidenza con i nuovi spazi.
Il rischio potrebbe essere quello di sovraccaricare l’ambiente con un eccesso di mobilio o, al contrario, essere poco lungimirante e acquistare mobili non abbastanza capienti.
Noi (forse è più corretto dire io) ad esempio abbiamo commesso l’errore di sovrastimare lo spazio in soggiorno. Abbiamo acquistato tre isole del divano quando invece due sarebbero state più che sufficienti. Abbiamo provato a convivere per qualche mese con tutte e tre, cercando di capire se poteva funzionare, ma siamo giunti alla conclusione che per quanto belle tutte e tre insieme rubavano troppo spazio utile rendendo meno agevole (e meno piacevole) la fruibilità del soggiorno.
Diversa storia per la zona ingresso. Qui abbiamo preferito aspettare di capire meglio come avremmo vissuto questo spazio e cosa ci sarebbe stato utile. Abbiamo capito che ci serviva spazio comodo per riporre le scarpe che si tolgono quando si arriva in casa e tenere le ciabatte (comprese quelle per gli ospiti); una zona dedicata alle chiavi; un ripiano per le piante che trovo facciano sempre un bell’effetto all’ingresso; e anche un cassetto dove tenere quello che potrebbe servire al volo: disinfettante, mascherine, fazzoletti, sacchetti e anche l’ombrello (che quando piove non si trova mai).
Così qualche mese dopo, più consapevoli delle nostre esigenze, abbiamo trovato il complemento d’arredo perfetto come ingombro, colore, funzionalità e anche come prezzo.
Abbiamo anche capito che ci servono delle mensole in bagno, per evitare di sovraccaricare la zona intorno al lavabo, e anche in soggiorno più per una ragione estetica che funzionale. Le abbiamo ordinate, speriamo arrivino presto!
3. Prendi confidenza con i nuovi spazi
Una nuova casa richiede nuove abitudini. Fosse anche solo capire quale posto scegliere a tavola o in che parte del divano preferiamo sederci per guardare la TV.
Ad esempio io finalmente posso contare su un’ampia scrivania in una stanza più defilata della casa. Nella vecchia casa avevo una piccola scrivania nel mezzo del soggiorno: era bello, ma non esattamente quello che si dice uno spazio riservato e silenzioso.
Perciò il mio primo istinto è stato quello di addobbare questo spazio quasi sacro con tutto quello che mi serve per lavorare e mi fa vivere bene. Via libera quindi a quadri con foto e frasi che mi ispirano, a una bacheca dove mettere in evidenza gli appuntamenti importanti del mese (anche se poi c’è tutto bene in calendario), a post it temporanei con frasi che mi sembrano intelligenti e su cui riflettere (per decidere se sono davvero intelligenti o delle mezze cazzate da dimenticare). E poi penne, tante e colorate, il mio immancabile planner settimanale da tavolo e una nuova scoperta: Alexa… diventata in breve tempo fedele compagna delle mie ore di lavoro.
E in ultimo, non aver paura ad apportare piccole modifiche se uno spazio non ti soddisfa come vorresti. Prima di fiondarti a comprare nuovi organizer e nuovi mobiletti (solitamente bruttini e che non c’entrano nulla con il resto dell’arredo), prova a rigirare gli oggetti che già possiedi: potresti rimanere stupita del risultato finale.
Insomma, il trasloco è sempre un’esperienza. Positiva o negativa dipende da te e da come ti rapporti a questo rito di passaggio. Sei alle prese con il trasloco e la cosa ti stressa non poco? Desideri rendere i tuoi spazi più funzionali ma non hai le idee chiare su come fare?
Io ti posso aiutare a trovare il modo per rendere l’esperienza del trasloco un sano e felice percorso di miglioramento, riordino e pulizia! Contattami prenotando una call gratuita: sarò contenta di darti una mano a ottenere la nuova casa che ti meriti.
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